Dal dolore acuto ed improvviso di una ferita a quello persistente ed urente dell’artrite, dalla sofferenza senza tregua di un nervo danneggiato al dolore sordo di una articolazione artrosica la Natura ha fatto in modo che il dolore sia un segnale che non può essere ignorato. Nel cervello, non c’è una sola regione specializzata nella elaborazione del sintomo dolore, ma molte, e tra esse vi sono quelle coinvolte nell’attenzione, nelle emozioni e nel controllo dei movimenti. E se una di queste regioni viene danneggiata, un’altra entra in funzione al posto suo, in modo che messaggi importanti vengano sempre ricevuti.La molteplicità e la connessione di vie e di aree cerebrali è sicuramente una efficace rete di difesa, ma complica enormemente la ricerca di metodi per lenire il dolore.
Le fibre “A-beta” rispondono al tatto, al caldo, al freddo ed a sostanze chimiche che non sono dolorose. Le fibre “A-delta” e le fibre “C”, invece, trasportano segnali che generalmente danno origine a dolore. Delle due, le fibre A-delta sono più grandi e conducono le informazioni più velocemente; esse danno origine a quel dolore immediato che è tanto efficace nel farci allontanare la mano da un oggetto che scotta. Il dolore prodotto dalle più piccole fibre C, invece, è sordo, lancinante o urente: più lento ad instaurarsi, ma di durata maggiore. Tutte queste fibre entrano nel midollo spinale, dove si interrompono prendendo contatto con altre fibre che portano l’informazione al cervello. Diverse sono le tipologie di dolore, a seconda dello stimolo provocatorio o della patologia di base ed inoltre un dolore può subire variazioni nel tempo. Un trauma, anche piccolo, genera un dolore acuto e immediato (fibre A delta attivate); più tardi il dolore diviene sordo, più duraturo ( attivazione delle fibre C).Il dolore cronico, come quello reumatoide, osteoartritico o cefalgico, può essere dovuto ad uno stato infiammatorio continuo. In tale contesto rimedi antinfiammatori avranno un maggiore risultato antalgico rispetto ad analgesici puri.
Un particolare tipo di dolore cronico è quello neuropatico.
Il dolore neuropatico può comparire per un danno nervoso dovuto ad un intervento chirurgico o ad una lesione da trauma; è anche comune nel diabete, nell’AIDS, nel cancro e nell’herpes zoster. Insorge improvvisamente, non sappiamo quale sia il meccanismo che lo genera, ma sappiamo che è persistente ed è difficile, molto difficile da debellare. Sappiamo anche che più a lungo dura il dolore, più è probabile che diventi più intenso: il sistema nervoso, infatti, si sensibilizza e la stessa entità di stimolazione viene percepita come più intensa.
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